Qual si fa danno del ben fare altrui.
Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina,
Ramondo Berlinghieri, e ciò gli feceRomeo, persona umile e peregrina;
E poi il mosser le parole bieceA dimandar ragione a questo giusto,
Che gli assegnò sette e cinque per diece.
Indi partissi povero e vetusto;
E se 'l mondo sapesse il cuor ch'egli ebbeMendicando sua vita a frusto a frusto,
Assai lo loda e più lo loderebbe.
Paradiso, canto 6.
Tornato da Santo Jacopo di Galizia, un buon romeo44 traeva verso sera l'infermo fianco per le vie di Marsiglia, come colui che sembrava attenuato dagli anni e dal lungo cammino, in cerca di un Senodochio45, dove potere riposare per quella notte le membra. Poichè ebbe percorso molte contrade della città, si fermò innanzi uno splendido palazzo, dal quale partiva una gran luce, ed un armonioso concerto di suoni e di canti: vedeva entrare ed uscire dame e cavalieri, doviziosamente abbigliati; vedeva scudieri affaccendarsi, maggiordomi scorrere qua e là con le mazze di argento perchè tutto procedesse in buon ordine, e siniscalchi, e fanti, di su, di giù, per le scale, portare in preziosissimi vasi squisiti rinfreschi: tutto in somma accennava, che una gran festa si faceva là dentro. Il romeo si accostò ad un uomo del popolo, ragunato avanti la porta, e mossagli graziosa dimanda, seppe come il palazzo appartenesse a Monsignore Raimondo Berlinghiero Conte di Provenza. Correva in quel tempo altissima rinomanza per tutta Cristianità di questo Conte Raimondo, sì perchè egli era nato di gentile lignaggio, avendo comune l'origine con la Casa di Arragona e con quella del Conte di Tolosa, sì perchè fu signore discreto molto, valoroso, cortese, grande operatore di cose onorate.
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