La speranza! Ella è una compagna ingannatrice, che ci spinge su pel dirupo della vita, quando il corpo si sente stanco, e i piedi sanguinano per l'aspro cammino. Voi siete nell'agonia dell'anima che anela per la cosa bramata; e questo stato ci turba tormentoso, e pure è il solo meno amaro per noi. Ma quando, pervenuto al sommo, getterete lo sguardo nel profondo senza fine, e la vertigine della fortuna farà mancarvi il piede, e vi precipiterà nello abisso, dove non troverete voce che vi consoli, non occhio che vi pianga, non eco che vi risponda, non speranza....
E tu hai provato questo?
Là,
dice il timoniere accennando la parte d'Italia "là, in quella terra giace sepolta con un cadavere ogni mia contentezza:'cominciò la mia giornata coll'alba della gioia, presiedè al suo meriggio il delitto, la rabbia ne dispera la notte."
Conosci tu dunque quella terra?
Se la conosco! vi nacqui.
Tu nato in Italia! E dì, ell'è poi bella codesta terra quanto si va magnificando all'intorno?
Più che mente insaziabile di piaceri può fingere, più che fantastico Trovatore può immaginare': se vi crescessero gli alberi della scienza e della vita, sarebbe un errore lamentarci dell'antico esilio dal Paradiso terrestre.
E gli uomini?
Le labbra del timoniere tremano volendo proferire un groppo d'idee, che impetuosamente gli sgorgano dal cervello; esse però null'altro possono favellare che interrottamente: "Feroci.... feroci."
E tu, nato in cotesta terra, come ardisci adoperare il consiglio e la mano in suo danno? Non conosci, o disprezzi il premio di che vanno rimunerati i traditori?
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