Questa rimembranza partoriva nel suo spirito un effetto simile a quello di strappare dalla ferita il panno che il sangue vi abbia sopra attaccato; la passione vinceva su la ragione, e pių feroce che mai tornava su l'antico proponimento. Passava il Po, giungeva a Casal Maggiore, a Rovara, nč rallentando la corsa si avvicinava a Cremona. Era presso ad arrivare, il termine della via appariva vicino, e pure avrebbe voluto che si fosse allontanato; ne domandava spesso a cui gli occorreva, e coloro che gli dicevano esser pių poco lo spazio a percorrere lasciava insalutati, e nel suo cuore bestemmiava; quelli che gli affermavano rimanere ancora gran tratto, con viso giocondo raccomandava a Dio. Cosė dubbioso di andare, e di tornare, e tuttavia strascinato oltre dalla fatalitā, pervenne un giorno avanti l'ora di vespro tra San Daniele e Cicognolo, borghi non molto discosti da Cremona: assorto nei suoi pensieri, lasciava la cura al cavallo di fare la via; allo improvviso, mentre alza la faccia per considerare le belle case che gli si presentavano traverso le frasche degli alberi, si vede circondato da una masnada di venti e pių cavalieri, il condottiero dei quali gli comandava seguirlo.
Io vo' che sappiate,
gridō Rogiero traendo la spada, perchč l'asta non poteva giovargli avendo i cavalieri troppo d'appresso, "io vo' che sappiate, nessuno potermi traviare dal mio cammino senza che adopri la forza, e sangue gli costi."
Cavaliere,
rispose il capitano "a Dio non piaccia che noi vi usiamo violenza; il nostro signore Buoso da Duera ci ha mandato incontro a voi, perchč vi scortassimo al luogo dove adesso si trova: piacciavi pertanto seguitarci, che noi non vogliamo far cosa che possa riuscirvi molesta.
| |
Casal Maggiore Rovara Cremona Dio San Daniele Cicognolo Cremona Rogiero Dio Buoso Duera
|