... anche io!... Conte Monforte, mi sembrate dei miei nemici, che vi addolorate delle mie gioie!
Madama, il vostro disegno era di conseguire corona, l'avrete; ne siete lieta, sta bene: il mio era condurre a buon fine qualche impresa gloriosa, ed onoratamente morire; prevedo ormai che è un errore sperarlo in questa contrada, però mi dolgo.
Generoso cordoglio, e ben degno di voi, valoroso Barone;
disse la Contessa stringendo la mano al Monforte "ma godetene per cagione mia, perchè voi non dovete affliggervi di cosa che mi piaccia."
Ah! mia bella cugina, s'io volessi nella presente vostra dolcezza stillare un amaro, che non potreste dimenticare, vi direi, il traditore per tradimento che faccia non muta cuore; egli sta come una fiera nella caverna ad aspettare la preda: la signoria di Carlo increscerà come quella di Manfredi increbbe, e allora....
Queste vostre osservazioni hanno che fare qui come il parlare di morte a mensa, come il vestire di bruno a nozze. È tanto rara la gioia, è tanto soave, che non merita punto di essere intorbidata con le vostre malinconie. Sarà assai amaro pensare al disastro quando verrà; per ora stiamo lieti, Conte; provvederemo allora. Voi intanto, Cavaliere, sappiate che nessuna novella più grata di questa potevate portare alla Contessa Beatrice; da qui innanzi sarete con noi; spero che vorrete bene spesso allegrarmi della vostra presenza. Intanto, non già perchè io la creda ricompensa, ma per segno di gratitudine, porterete questa collana per mio amore.
E qui levatasi una ricca catenella, con le sue proprie mani la pose al collo di Rogiero, che a sentirne il suono sopra l'armatura abbrividì e mormorò: "Ecco, il delitto è consumato, il premio del tradimento fu ricevuto; l'anima mi è stata improntata con l'infamia, l'intera eternità non varrebbe a cancellarla.
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