Signori Cavalieri,
disse il Contestabile Lebrun ai due sopraggiunti "noi vogliamo avvertirvi, che quantunque sia in facoltà nostra accettare le sfide a tutta oltranza74, pure ameremmo che non vi fosse sangue."
Veramentesoggiunse il Monforte "anche io vi consiglio a ciò che vi ha detto Messere il Contestabile. Cavalieri, perchè non vorrei che per me nessuna dama portasse la guancia lacrimosa."
Se voi non volete correre il pericolo di accettare la sfida a tutta oltranza,
rispose il Cavaliere primo venuto "non avete che a pregarci alla presenza di queste dame, onde noi la commutiamo in primo transito."
Sangbleu!
gridò il Monforte" si udì mai orgoglio uguale a questo? Scrivete, Contestabile, la loro sentenza di morte. Badate, Cavalieri, se volete, io vi concedo sempre tempo a ritrattarvi."
Conte,
parlò il Cavaliere del fulmine" guardate in cortesia il ferro della mia lancia, non è sangue quello che vi sta sopra rappreso? Ed avvertite, non è mio quel sangue."
Se il fatto risponde alle parole,
soggiunse il Monforte "spero che ritrarremo qualche onore dalla vostra sconfitta."
O forse bestemmierete i Santi per avere provocato il torneo,
riprese il Cavaliere primo venuto.
Signori,
favellò il Cavaliere del fulmine rivolto verso i tenitori "i vanti non vincono le prove delle armi, e disdicono altamente a gentili Cavalieri: faccia ognuno quel meglio che può; la vittoria sarà a cui Dio vorrà concederla...."
A cui la lancia vorrà concederla, dovreste dire, Cavaliere,
– rispose il Monforte.
Come volete, Messer Conte.
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