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      Peccato celato è mezzo perdonato; questa volta però me lo scriveranno a debito tutto intero;
      e così favellando faceva il pellegrino di grossi bocconi: "il peggio, a parer mio, sta nello scandalo; quasi quasi direi che senza scandalo non vi abbia fallo: allorchè gli uomini non veggono, anche Dio chiude un occhio, e lascia fare..."
      Scellerato pensiero! se il grido della tua coscienza ti assicura, pensi che ti sconforterà quello della gente? Il cedro del libano piega sotto l'impeto della bufera, ma non si spezza.
      Sì come, bel Cavaliere, è impossibile, – continuando a parlare con gli esempii, – che un bottigliere correndo a gran corso con la coppa piena fino all'orlo non lasci cadere alcuna stilla, così riesce quasi impossibile all'uomo di mantenere l'anima bianca fino alla fossa; ora poi siccome non dannereste il bottigliere di celare il difetto della tazza, così non potete dannare l'uomo che nasconde il pezzo d'anima fatto nero con la parte rimasta bianca. Con l'arte e con l'inganno – si vive mezzo l'anno; con l'inganno e con l'arte – si vive l'altra parte, – come diceva il poeta.
      E avrebbe continuato, se non che in quel punto entrò l'oste, che portava a Rogiero il cibo richiesto: nè io starò a dire in che consistesse, nè come fosse accomodato, perchè vado affatto ignorante dell'arte della cucina, e per me Apicio potrebbe dormire mille anni sopra di un lato, che non lo farei certo, risvegliandolo, giacere su l'altro; e in questa, come in ogni altra cosa, converrà cedere la mano al Romanziere scozzese: basterà accertare che il presentimento di Rogiero non rimase deluso, e che in tempo di sua vita non aveva fatto pasto meno gradito, nè più lodato.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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