– Varcava il Po con incredibile furia, quindi ricadeva più che mai su l'irresoluto: allora presi consiglio di precederlo, mi appresentai a messer Buoso, me gli scopersi vostro servitore, gli mostrai la patente, e gli narrai, un corriero napolitano con lettere a lui dirette essere rimasto una giornata di cammino dietro di me; mandasse pertanto alcuna gente a riscontrarlo, e a tutelarlo, perchè, se fosse caduto in mano dei Ghibellini con quel deposito addosso, avrebbe cagionato gran danno. Mandava Buoso, e glielo conducevano: era buio, ed io mi teneva celato in un corridore della casa di Buoso per vederlo passare: vi so dire, Messere, che fu cosa stupenda contemplare la battaglia delle passioni che laceravano quella anima; per poco stette che non cadesse, si appoggiò al muro senza andare innanzi nè indietro.
Tu godi a raccontare questa disperazione, scellerato?
Pensate quale sarebbe stata la vostra gioia a vederla, Messere! Osservando che indugiava più che si convenisse, me gli accostai, e gli susurrai alle orecchie: – Rammentatevi di vostro padre: – si voltava impetuoso inseguendomi, ed io di stanza in istanza, come colui che già conosceva la casa di Buoso, gli fuggiva dinanzi, finchè non l'ebbi condotto dove dimorava il Duera; allora mi sottrassi agevolmente: da quel punto in poi i suoi moti furono necessarii. Ebbe le lettere il Ghibellino traditore....
Ravveduto, dovevi dire.
Ravveduto. L'ebbero i Francesi, e nel campo loro egli ha sempre stanziato fino a Roma.
Che! non vi sarebbe egli più?
| |
Buoso Ghibellini Buoso Buoso Messere Messere Rammentatevi Buoso Duera Ghibellino Francesi Roma
|