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E dai singulti: non è una ballata di dolore quella che devi cantare? converrà meglio al soggetto.
Senza altre parole presero a rendere unisona la voce col liuto. Ne usciva un suono insistente sopra una medesima nota, proprio di quel genere che i Greci chiamano Melodia; agitava gli animi degli ascoltanti un tremolío di piacere simile a quello che fa la luce sul ribrezzo delle acque della laguna, un riposo placido, una insperata dolcezza.... Stolto! quale è la lingua mortale che può svelare i misteri della armonia?
S'apre una porta: i nostri personaggi si affissano sopra quel punto. Manfredi contro suo costume, perchè usò sempre in sua vita panni verdi, era vestito di una maglia nera, sì che il suo corpo si perdeva nel vano della porta, che pure era nero; aveva il volto disfatto e pallido, i capelli ritti, le pupille immobili pel bianco dell'occhio orrendamente dilatato, come uomo appena sottratto dal sogno del terrore. Proruppero in altissimo grido, e timorosi che qualche gran male lo avesse incolto, gli corsero incontro i suoi figli.
Io mi difenderò!
portando la mano alla cintura esclamava Manfredi "voi volete trucidare vostro padre, come.... – sta a voi condannarmi? nè il delitto si lava col delitto: – sarà eterna la vendetta in mia casa?"
Padre! sposo! padre!
E' devono suonare queste voci potenti davvero sul cuore dell'uomo, perchè valsero a richiamare Manfredi dallo spavento, e deliziarlo nella vista della sua famiglia: gli abbracciava Manfredino il manco ginocchio; Yole prostrata gli aveva preso una mano, e imprimeva sopra di quella caldissimi baci; la Regina Elena, quasi a sicura tutela, lo invitava al suo amplesso: soverchiato dalla pienezza dell'affetto, baciò il figlio, – baciò, rilevando, la figlia, – e volò tra le braccia dell'amorosa consorte.
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