Pagina (510/699)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A tanto scompiglio si aggiunse un asprissimo colpo su la porta della via, e un grido che diceva: "Aprite, da parte di Messere il Re." – Nessuno ardì muoversi alla chiamata, nè avrebbero potuto, chè i più fieri guardavano il passo: qual con gli occhi al soffitto, quale al solaio, speculavano se si parasse loro dinanzi un nascondiglio; videro una porta, e tutti facendo pressa si affollarono per aprirla; i primi sospinti vi dettero dentro col capo e col petto, e colà confinati, non potendo farsi largo per operare, e cansarsi nè meno, ne veniva che facessero nulla; intanto quei di dietro maledicevano la lentezza loro, e spingevano più che mai.
      Rinaldo di Caserta, il quale dopo l'osservazione che interruppe il suo discorso era rimasto come smemorato, si riscosse a un tratto, e: "Svergognati!" esclamava "nel porvi dentro alla congiura voi non avete calcolato tutti i casi, – peggio per voi: questo è il caso del pugnale; mettete la morte tra voi e i vostri persecutori, nè temerete persona."
      Sono i Napolitani uomini in fama di poco valenti, ed anzi che no di codardi; tuttavolta la fama erra, e le storie rammentano fortissimi fatti per loro operati, quando che alcuno gli abbia con l'esempio o con le parole commossi; però, udito il Caserta, mutarono avviso, e tratte le spade giurarono combattere fino all'ultimo sangue. Per istrana contradizione della nostra natura, quelli che si erano mostrati più pronti alla fuga, contendevano adesso per essere situati nel luogo più pericoloso.
      Poichè gli scudieri di Manfredi ebbero per ben tre volte, e sempre indarno, ripetuto la intimazione di aprire la porta in nome del Re, posero mano ad atterrarla; conseguivano l'intento, e primo il Re si cacciava su per le scale seguitato súbito dopo dal Cavaliere sconosciuto; percorsero moltissime camere senza trovare traccia di anima vivente, quando alla fine pervennero innanzi un'altra porta serrata; provarono a schiuderla con le sole mani; non venendone a capo, presero a darvi dentro con le mazze d'arme, così che fecero cedere anche questa, con tempo e fatica maggiore però, come quella ch'era forte sbarrata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Messere Caserta Napolitani Caserta Manfredi Cavaliere