I padrini posero dopo questo i capi di una cordicella, forse lunga tre braccia, in mano ai combattenti, e rimontati in sella specularono il campo se avesse alcuna fossa o rialzo che impedisse l'indietreggiare dei Cavalieri; dipoi tornarono appresso loro, e fecero cenno al Contestabile essere tutto preparato.
Il Contestabile mandò lo araldo, che con la spada della giustizia divise la corda, e i Cavalieri principiarono l'assalto. Racconteremo noi le vicende di cotesto duello? ripeteremo noi quello che da qualsivoglia straniero od italiano poema viene troppo sovente descritto? Noi nol faremo, sì perchè ogni uomo che ne abbia vaghezza ne troverà un mirabile esempio nella Gerusalemme liberata, e un altro mirabilissimo nei Lombardi di Tommaso Grossi, gloria vivente d'Italia, a nessuno secondo, e, dove il desideri, agevolmente primo; – sì perchè comunissimi furono i casi del nostro. Troppo soverchiava Rogiero di forza e di destrezza Anselmo; tuttavolta questi fidente di aiuto andava a gran fatica schermendosi, e mostrava chiaro che non poteva durare: adesso, trapassato alquanto di tempo, nè vedendo, giusta il convegno, muovere alcuno a soccorrerlo, suppose che Rinaldo, caduto nella solita astrazione, se ne fosse dimenticato; però volse il capo a quella parte onde egli rinvenisse, od alcuno dei congiurati lo facesse avvertito: – inutile tentativo: nessuno dei molti quivi raccolti fece pur cenno di levare una mano. Rogiero conobbe essergli capitato il destro di spingersi innanzi, menare un bel colpo, e fornire la bisogna; nondimeno, come avviene, sentendosi più forte del suo avversario, volle che prima dei dolori della morte gustasse i dolori non meno terribili dello spavento.
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