o che s'inoltri in colonna; io allora sboccherò dalle macchie, e gli darò la carica sul fianco sinistro, cacciandomi tra mezzo; quando scompigliati gli ordini vedrete ripiegare i Francesi, fate voi sul destro fianco quello che ho fatto io in sul sinistro, e rompete il ponte; i rimasti tra noi e il fiume vi traboccheranno a precipizio, i tagliati tra noi e la terra deporranno le armi, avendo San Germano a fronte: nè mi opponete, piccola schiera essere affidata al valor vostro, perchè quei pochi Tedeschi valgono i miei molti Pugliesi; e dovendo voi assaltare presso il ponte, non potete incontrare che una profondità di sei od otto file, mentre io dovrò combatterli certamente molto più grossi. Che parvene, Giordano? non è una bella astuzia questa? – Il Conte Lancia pensò molto, e rispose breve: – Io non saprei approvarla, Contestabile; ella mi sembra per lo meno arrisichevole, nè a noi può giovare adesso; si vince col combattere come con lo schivare le battaglie, ed ora è il caso: se Carlo indebolisce parte della sua fronte per fare vigorosa impressione sopra un punto della nostra, e noi insisteremo sopra il punto indebolito con simile arte, e lo circuiremo alle spalle, conseguendo così più facilmente quello che in modo più complicato e con maggiore avventura vorreste far voi, nè ci dipartiremo dai comandi ricevuti. – Tacque il Lancia; soggiunse il Caserta; poi il Lancia di nuovo: nè trovando modo a comporsi, propose il Conte Giordano di ragunare un consiglio di guerra, e starsi alla sua decisione: allora con gravi parole favellò il Contestabile: – Luogotenente, noi fin qui abbiamo parlato a Vostra Signoria per avervi compagno alla bella impresa; da che compagno non volete esserci, vi ordiniamo di eseguire quanto crediamo bene di comandarvi.
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