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      – Ciò potevate fare innanzi, Contestabile, se manifestandomi il vostro funesto disegno volevate trovare in me un lusinghiero piuttosto che un franco soldato; nondimeno vi protesto di fare quanto posso per vincere, ma che a malgrado della vittoria mi dorrò della vostra condotta presso Manfredi. – Farete quello che vorrete, intanto obbedite; – e si partì. Giordano levò la destra al cielo, e udii che profferiva: – Signore, vogli che questa impresa abbia felice fine, come io lo preveggo sventurato. – Ci dividemmo taciti, lasciando molti fuochi accesi per ingannare il nemico; andò il Contestabile co' Pugliesi a oriente, noi pochi col Luogotenente ci posammo vicino al ponte. Spuntava l'alba che doveva rischiarare l'onta del Regno, quando i Provenzali, visto senza difesa il capo del ponte, mandarono avanti alcune vedette: di lì a poco sopraggiunse un membruto coperto di bellissima armatura, che certo doveva essere il Conte d'Angiò...."
      E parti egli forte quanto si dice?
      interruppe Manfredi.
      Non so se forte, prudente è molto, perchè dette ordine che i suoi passando il ponte non si sprolungassero in colonna, sì come aveva pensato il Contestabile, ma giunti al capo si partissero, volgendo una fila a mancina, l'altra a destra, e si schierassero paralleli al filo delle acque. Il mio signore che stava sopra una eminenza con alquanti dei suoi a vegliare le mosse del nemico, esclamò a cotal vista: – Questo sapeva io bene; pure si potrebbe emendare il fallo, se il Contestabile tornasse presto a riunirsi co' miei.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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