Nè la luce sinistra delle torce di resina, nè i globi di fumo alteravano punto quelle care sembianze; bene dentro sentivano scoppiare le lagrime, ma per non affliggere il Re sorridevano: – bellezza quasi ideale di tenerezza! Una pace mesta usciva loro da tutta la persona, e si diffondeva sul cuore pei riguardanti; parevano una benedizione del padre, che dal capezzale non lascia ai figliuoli che il retaggio della giustizia: era su que' volti spavento, – era malinconia, – era speranza, – espressione simile a quella del devoto, che, timoroso del giorno dell'ira, inalza una preghiera in espiazione, e nel fervore dell'offerta gli raggia in fronte la fidanza di placare l'Onnipotente vendicatore. Perchè Manfredi abbassa la visiera? Teme egli che sveli la sua faccia il rimorso di averli dimenticati, o la pietà di vederli? Il rimorso, e la pietà, voglionsi ugualmente lodare; quello è proprio della creatura che deve morire, questa conviene anche agli Angioli. Colui che fece la schiatta dei Re, volle che fossero più che uomini; – devono respingere il pianto dal ciglio, – devono non sentire il grido della Natura: – ma lo potranno eglino? – Manfredi si accosta tremante; – non deve tremare, egli è Re: – non è carne quella che lo veste, non sangue quello che gli agita le membra, non anima?...
Elena! Yole! Manfredino! consorte, figli miei! a che vi state così allo scoperto? non vedete che il cielo tempestoso minaccia, e la bufera sta per iscoppiare?
Perchè tu parti senza darci l'addio? perchè tu parti senza menarci con te?
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