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Purchè eterno! – Dimmi, o caro, e lo sentirò io? – Tu lo sentirai?
Ne ho interrogato i sepolcri, essi mi hanno risposto silenzio, e tenebre.
E la seconda vita? – La desiderata....
Spera. – La giustizia non può riposare i perduti che mi hanno trafitto la madre.... Se poi....
Tua madre trafitta! Oh! tu mai mi favellasti di tua madre.... Parlami.... parla di tua madre....
Chi ti parlò di mia madre? Taci, non dirlo.... sappi che forse vivremo.... allora io te la farò conoscere.... chi sa che adesso non ci preghi la pace, non ci guardi dall'alto, non pianga sopra di noi, se gl'immortali piangono!... tu la conoscerai in Paradiso.... adesso non aggiungerne parola.... terrei per maledetto il cielo sotto il quale fosse raccontato quel mistero di perfidia, e quasi tengo per avvilito me stesso per averlo, ahi! troppo acerbamente, conosciuto.
Io tacerò, mi allegrerò, poichè tu lo vuoi, nel segreto desio di rivederla alla patria dei buoni: io ho inteso sovente tenere proposito di premii futuri, di vita senza fine, di gioie che non si distinguono con gli affanni, di seggi sereni sopra le tempeste, e ne ho avuto fede con tutta l'ansia dell'anima mia....
E tu la custodisci come un tesoro.... ella ti conforterà....
Se così non fosse, io mi dispererei: contenti per noi. pregheremo pace per quelli che lasciamo su la terra, – per l'ottima madre mia....
Pel generoso tuo padre....
E così discorrendo volse Rogiero gli sguardi al luogo dove giaceva Manfredi. – Santa Maria! – Il Re, seduto puntando la manca sul terreno, abbracciandosi con l'altra il destro ginocchio, stava in ascolto col mento levato.
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