Rogiero si mosse per fuggire: Yole si resse ad un tronco.
Fermati, Rogiero;
parlò Manfredi al fuggitivo "tu fuggi invano; vieni, porgimi la destra, tanto che io possa alzarmi in piedi."
Rogiero obbediva. Manfredi continuava: "Tu ami? e ti par gioia? Guarda," e gli additava la sua reale famiglia prostesa su la terra "coteste sono le gioie dell'amore."
Oh! se le avessi....
rispondeva Rogiero.
Malediresti il giorno che ti salutarono col nome di padre. – Ma il consiglio non giova, che noi fummo condannati ab eterno all'angosciosa esperienza.... Vuoi ch'io mandi una fiera imprecazione su la tua testa? e tu pure le abbi.... ma da cui? Tu hai levato lo sguardo su la figlia del Re; sangue d'Imperatori è la figlia mia: parla, quale è il tuo, Rogiero?
Il mio! Io non lo so.
Nessuno fu presente al tuo nascimento? nessuno ti nudriva? nessuno ti educava? Sopra ogni altro animale lo infante, abbandonato ai suoi bisogni, muore.
Mia madre trafitta di piaga insanabile mi partoriva; – innanzi tempo il dolore mi spingeva fuori dell'utero materno.... fu levatrice il sicario.... Oh! per pietà, mio dolce Signore, lasciate la storia della mia vita nell'oscurità della colpa; a me pure non ne sono manifesti che alcuni brani sanguinosi; nondimeno tanto ne conosco, da giurarvi, che per mia stirpe non sarebbe contaminata la divisa che mi concedeste a Benevento.
E il nome di tua madre?
Re, lo saprete, quando mi sarà gloria rammentarlo.
Tu prima mi hai tradito, poi hai combattuto i miei traditori: perchè ti fu più facile commettere il fallo, che emendarlo?
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