Io vidi il vostro fratello....
Qual fratello?
Enrico lo Sciancato, e me lo mostrava il Caserta....
Dove lo vedesti? Vive egli?...
Moriva tra le mie braccia consumato dall'angoscia, perduto nello intelletto, miserabile monumento di persecuzione e di pietà. Mi dissero ch'io nasceva da lui, ed ei mi riconobbe; mi sacramentarono voi essere il suo carnefice, ed egli pure lo affermava; forse così lo educarono a credere chi sa da quanti anni, ed io....
Tu corresti a vendicarlo, e bene operasti; nel desiderio, non già nel mezzo: non avevi allato il pugnale? perchè andare per la vendetta a chiamare lo straniero fino a Cremona?
Ragiona ella la passione? S'io avessi serbato volontà su i miei moti, mi avrebbero così vilmente ingannato? Allorquando la mente imprendeva a meditare le sofferte sventure, una voce, che pareva dipartirsi dal cielo, mi rampognava, gridando: Rammentati di tuo padre – Oh! io sono più infelice che reo. All'Abbazia di San Vittorino nella Campagna Romana un antico vassallo della mia famiglia, il trucidatore di mia madre, mi manifestava la frode....
Perchè incitarti contro di me? perchè hanno pervertito il cuore del fedele? commesso la mia rovina al braccio che mi difendeva? mancavano scellerati in questa terra? Questo è caso stupendo, nè io giungo a penetrarlo. E tu allora che facesti?
Piansi di rabbia, e mi affrettai a salvare il mio buon Signore. Arrestato presso Santa Agata dei Goti, mi trasportarono a Benevento, e mi gettarono entro una prigione, dove traverso una porta udii congiurare la vostra rovina: non pertanto io era condannato a morirvi di fame, se altri non mi soccorreva.
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