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      ... la vostra nobile figlia mi soccorreva....
      E a te chi fu che lo disse?
      Molte sono le vie del Signore, o padre mio: uno spione del Caserta, sorpreso notturno nelle più secrete stanze del reale palazzo, mi svelava il delitto....
      Allora io venni a farvelo manifesto....
      Perchè non dirmi i nomi? a qual pro il misero?
      Messere lo Re, quantunque Rinaldo di Aquino mi abbia fatto colpevole, e molte volte insidiato la vita, tuttavolta mi è congiunto per sangue: – il tempo chiarirà questo fatto. Io condussi in quella notte la vostra sacra persona al luogo della congiura, perchè non mi venne in pensiero modo migliore; sperava la mia fedeltà avrebbe fatto perdonare la perfidia del congiunto. Piacque al cielo ordinare altramente: allora desiderai risparmiargli la vergogna; lo ammonii con lettere segrete a ritrarre il passo dal turpe sentiero: – stolto! credei l'uomo fosse capace di ravvedimento. Attesi alla morte del Cerra, egli era il più pericoloso di tutti; così sperai spaventare i rimanenti congiurati, e voi, mio Re, avvisare del pericolo.
      E sono fuggiti tutti i traditori?
      Tutti, almeno quelli ch'io conosceva, si rifugiavano col Caserta nei castelli della frontiera.
      Tu hai fatto il bene di tua volontà, il male per colpa altrui; molti furono i pericoli che corresti per noi; tu meriti un premio, l'avrai.
      O mio dolce Signore, io null'altro desidero che morire per voi: serbate la mercede ad altri che se la fanno cagione dell'opere; io non vorrei che un premio, e questo conosco troppo alto per me, nè già oso chiederlo.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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