... E i figli? – non può vederli, nè vuole. – A che ammaestrarli? A maledire? – Più della sua voce li farà germogliare nell'odio il cigolío delle catene. – Mostrerà loro la sua miseria? – Non basta quella che sopportano? – Ascolterà rinfacciarsi la vita, – la truce rampogna di averli generati? – Egli non vuol vedere nè udire anima viva; feroce gli è diventata la mente, l'intelletto salvatico: – nessuno gli parla, e pure tende l'orecchio a voci sconosciute, e risponde. Sovente una rimembranza di vittoria gl'infiamma lo sguardo: allo improvviso lo abbassa, e mira un oggetto tanto miserabile, che la stessa pietà non ha lagrime per compiangerlo: gli si chiude lo sguardo, e il cuore con quello, così stretto, che non lascia sfuggire un sospiro. – Sempre esalta la vittoria, quantunque talvolta la disfatta non avvilisca; ma l'anima di bronzo che può sopravviverle ha pagato pena maggiore del premio della corona.
Io non impreco nessuno, e se una cenere si commuovesse entro la sua cella di morte, e mandasse un singulto.... oh! io non ho voluto aggravare la mano sul Grande che dorme. – Stanno oltre il sepolcro nel giudizio di Dio il premio e la pena, nè la polvere ardisce usurpare l'attributo dell'Onnipotente. – Quali occhi però seguiranno il Fatale fino alla tomba senza versare lagrime di sangue? – Circondato di fastidii che avvelenano la esistenza e non danno il conforto delle grandi sventure, – di gemere senza vergogna, – trafitto di minutissime piaghe dalle quali a goccia a goccia distilla la vita, – costretto a limosinare il pane presso coloro che pel battesimo di fuoco erano della sua religione.
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Mostrerà Ascolterà Stanno Dio Onnipotente Fatale Circondato
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