Gran mercè, sire Carlo: molto è l'onore che mi fate, nondimeno tale a cui la stirpe dei Cocence si trova da secoli immemorabili assuefatta. Sapete....
(e "tout doucement" disse stizzito agli scudieri, che quasi rabbiosi gli levavano gli arnesi da dosso), "sapete, sire Carlo, la cagione del morso d'oro?"
Santo Dionigi! pensate noi essere tanto ignari delle glorie di Francia?
Dico bene: e le mani intrecciate in campo....
Già.... gran fama vi aspetta là su quella valle, sire Arrigo.
L'uomo fa quello che può; nondimen tanto faremo, sire Carlo, che ne andrete contento:
noi volgeremo alle spalle...." ("Doucement" ripetè agli scudieri che nel torgli le manopole gli avevano graffiato le mani) "alle spalle, scavalcando quei monti.... Vero che, prima dei nemici s'incontra Benevento; noi lo prenderemo per forza, e poi...."
Così favellando era rimasto in giustacuore di bufalo; – i nemici ingrossavano alla pianura; – Carlo cominciò ad armarlo dei suoi arnesi, e mentre lo armava lo avvertiva: "No, sire Arrigo, voi lascerete lo impaccio di guidare le mosse al Maliscalco Mirapoix, ed ai Vandamme; state intento a ferire bei colpi, potrebbe distrarvi il comando...." in questa gli stringeva gli sproni "io giurerei che nessun Cavaliere avrà guadagnato meglio di voi gli sproni d'oro." Quindi si levò dal collo l'ordine di Gran Commendatore d'Oltremare, e ponendolo a quello del Visconte: – "Questo d'ora innanzi onorerà la vostra vita, o la vostra sepoltura." – L'ordine d'Oltremare, conosciuto eziandio col nome del Naviglio, e della doppia luna, fu instituito da San Luigi, fratello del Conte d'Angiò, nel 1262, nel suo secondo viaggio nell'Affrica.
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