Egli era composto di una collana di conchiglie intrecciate con mezze lune, e di una medaglia che rappresentava una nave sul mare: ogni oggetto aveva il suo significato; le conchiglie dinotavano la spiaggia di Aigues-mortes, dove ebbero i Francesi ad imbarcarsi, le mezze lune la guerra da imprendersi contro gl'Infedeli, la nave il tragitto del mare. Veramente Carlo rammentava impresa poco onorata con quelle insegne di Terra Santa sul petto; tuttavolta, calcolando l'utile che poteva derivargli dall'ostentazione di pietà, maggiore del danno della reputazione nell'armi scemata, non mai le depose in Italia.
Armato di tutto punto il Visconte, Carlo fece condurre il destriero: comparve il generoso animale avviluppato entro immensa gualdrappa ricamata a fiordalisi; ed appena conobbe il signore, nitrì; Carlo mostrò qualche cordoglio a cederlo, pure allo improvviso si scosse, e: "Va," disse "Benevento vale bene un cavallo bardato." – Terminata cotesta faccenda, "Baroni," aggiunse "ascoltate i comandi: voi, sire Visconte di Cocence, Maliscalco Mirapoix, Vandamme, Clermont, prendete con voi mille cavalieri francesi, e sostenete l'assalto; compongano la battaglia le brigate dei Fiamminghi dei Brabanzoni, dei Piccardi, i Romani, e i cavalieri della Regina; porti l'insegna Guglielmo lo Stendardo, li comandi il nostro cugino Roberto di Fiandra, il Contestabile Giles Lebrun, e Beltramo di Balz; noi terremo la riscossa co' Provenzali, avremo con noi Guido Monforte, Crary, e voi, Conte Guerra, co' Guelfi di Toscana; la parola è la solita di Francia, Mongioia, cavalieri.
| |
Aigues-mortes Francesi Infedeli Carlo Terra Santa Italia Visconte Carlo Carlo Terminata Visconte Cocence Maliscalco Mirapoix Vandamme Clermont Fiamminghi Brabanzoni Piccardi Romani Regina Guglielmo Stendardo Roberto Fiandra Contestabile Giles Lebrun Beltramo Balz Provenzali Guido Monforte Crary Conte Guerra Guelfi Toscana Francia Mongioia
|