finalmente proruppe
ed io li pregava!" Poi levò la mano in atto d'imprecare: "No.... immeritevoli delle mie imprecazioni, io li condanno a vivere!... me avventuroso! chè, come il trono, non istanno nelle loro mani la gloria e rinomanza nostre." – Volgeva il destriero; col grido e con gli sproni lo stimolava alla corsa. In quel momento avvenne un caso stupendo: l'Aquila di argento, che teneva per cimiero, gli cadde su l'arcione.... impallidì all'augurio fatale, dicendo: Hoc est signum Dei, però che questo cimiero aveva di mia mano appiccato per modo, che non doveva cadere."
Raccolse, ciò detto, le sue virtù; e da che gli era impedito di vivere, ruinava nel furore della battaglia per morirvi da Re.
CAPITOLO VENTESIMONONO.
LA VENDETTA.
Un'alma coronata si diparte,
E lascia qui del suo gran nome un'ombra.
O del mondo vivente, o del non natoOcchi pietosi, nella morte sua
Osservate, apprendeteD'un gran regno che cade, e d'un che nasce
La vicenda solenne....
Cleopatra, tragedia antica.
Se pietà fu quella che velò in cielo il raggio delle stelle nell'ultima notte di febbraio del 1265, e gli contese di risguardare sul campo scellerato, perchè si affaccia ogni giorno il sole all'oriente per illuminare opere che la notte non ha tenebre abbastanza profonde per tenerle celate? Un aere uliginoso, pesante, copre la valle di Santa Maria della Grandella; al fragore dei ferri cozzantisi, al corruscare delle armi, allo scalpitare dei destrieri, ai gridi di misericordia e di minaccia, è subentrato il silenzio; – silenzio e tenebra, spaventosi compagni della morte! solo qua e là il singulto di un uomo che passa, un implorare di padre, o di figlio di qualche agonizzante; ma il lamento suona fievole, come il soffio del vento che agita appena la fronda, e va via, nè turba la quiete solenne.
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Volgeva Aquila Hoc Santa Maria Grandella
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