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      Quale è il merito dell'opera? – Secondo il lettore.
      Costume degli antichi e dei moderni scrittori fu preporre alle proprie opere una prefazione dottamente noiosa, nella quale protestano tenere per gradite quelle critiche che saranno ragionate: accidioso per indole, e per sistema, io do licenza a chiunque scrivere e parlarne delle stolte. Ma se il cieco maligno, che scongiura morta la luce perchè i suoi occhi non ne bevono il raggio, – ma se il giornalista, che dietro la trinciera di una lettera dell'alfabeto attende a scoccare le frecce del vituperio dalla corda di pelo di volpe, pensassero al mio spirito contristato dal bisogno di andare limosinando i volumi dai quali ricavare con istudio incredibile le notizie per ordire le storie, se al nuovo stile, se al nuovo soggetto, al paese nel quale mi sbalestrò la fortuna, – nè aggiungo parola per carità di patria, – il biasimo non oserebbe nemmeno sussurrare nel segreto delle menti, e ammirerebbero la costanza.... pure l'ho detto, – io concedo a cui piace, favellare stolto a suo senno.
      Intanto, lettore, addio: – meditando su questa parola mi sembra non solo che suoni lamentevole per le sensazioni che suscita, ma ed anche per un mesto accozzo delle lettere: – addio; – se lo sconforto che sento nel dartelo, tu lo sentissi per metà nel riceverlo, – oh! il premio avrebbe sorpassato la speranza.
     
      FINE.
     
     
      INDICE.
     
      Avvertimento dell'Editore
      Al benevolo Lettore
      CAPITOLO I. Furore
      CAPITOLO II. AmoreCAPITOLO III. Il primo bacio
      CAPITOLO IV. OffesaCAPITOLO V. Inganno


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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