Bisogna pure che sia così, dacchè troppo spesso se lo pongano dinanzi ai loro occhi immortali.
Pensoso più di te, che di me stesso, io piango e scrivo. Educato alla scuola dei mali, mi sono sacri i miseri. I fati mi avvolsero fino dalla nascita la sventura intorno alla vita come le fasce della infanzia: - la sventura mi porse con le mammelle rigide un latte acerbo, ma la sventura ancora mi ha ricinto i fianchi con la zona della costanza; per cui dentro il carcere senza fine amaro incominciai questo racconto, e dentro il carcere adesso io lo compisco.
Sopra la terra si levarono e si levano soli, nei quali la stirpe dei ribaldi, per celare il pallore del rimorso o della paura, s'imbrattano la faccia col sangue dei magnanimi, come gl'istrioni della tragedia di Tespi se la tingevano di mosto. - Lo ricordino bene le genti: quando l'amore di patria è registrato nel codice come delitto capitale - la tirannide allaga a modo di secondo diluvio.
Ma la storia non si seppellisce co' cadaveri dei traditi: essa imbraccia le sue tavole di bronzo quasi scudo, che salva dall'oblio i traditi e i traditori.
Nella sala grande di Palazzovecchio in Firenze, nella estremità della parete volta a tramontana havvi un quadro, dove scorgi un nano precursore del duca Cosimo dentro Siena, con un fanale acceso nella destra. Cotesta immagine è simbolo, o verità? Cotesto nano non è morto senza posteri: sceso da serie lunghissima di antenati, ha dovuto lasciare una discendenza che per ora non sappiamo quando sarà per cessare.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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Tespi Palazzovecchio Firenze Cosimo Siena
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