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      - Ohimè, il ferro! O che non lascia dietro a se traccia il ferro?
      - Una volta ci era un re, e si chiamava Eduardo II, il quale avendo di se, o di altri un figliuolo, amoroso a un dipresso come voi, ebbe le viscere forate ed arse per suo comandamento, senza che ne rimanesse vestigio. Curioso trovato in fè di Dio!(4) Ma chi vi consiglia di tenere nascosta la morte di donna Costanza? Anzi la dovete palesare, e voi dirvene apertamente autore.
      - Conte, voi burlate....
      - Non burlo io; anzi parlo del miglior senno che io mi abbia. Non avete voi mai letto le storie, almeno le romane? - Sì, le avete lette. Or bene; e a che pro leggete libri, se non ne fate vostro vantaggio per ben condurvi nel mondo? Rammentatevi la minaccia di Tarquinio a Lucrezia: egli, dove non gli assentisse la moglie di Collatino, le dichiarò l'avrebbe uccisa, e poi messo al fianco uno schiavo trucidato, pubblicando averla sorpresa nel turpe adulterio, e morta per giusto dolore della offesa fatta al parente, per vendetta della sacra maestà delle leggi; con altre più parole assai, che si costumano dagli uomini sinceri. Così voi, nè più nè meno, vi avete a ingegnare di cogliere in fallo la Principessa con qualche suo drudo, e ammazzateli entrambi. La gravità della ingiuria scusa la strage: nel Codice (non mi rammento la pagina, ma cercate e troverete) hanno ad essere leggi, che scolpano in questo caso il misfatto...
      - Ma io, rispose il Principe visibilmente imbarazzato, non so bene s'ella si rechi in camera i suoi drudi.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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