Notte tempo appoggiarono al muro del palazzo una scala, che arrivava per l'appunto alle finestre della camera da letto della persona, o delle persone che si volevano ammazzare: s'involarono poi e si distrussero diligentemente alcuni arnesi di oro, e di argento, o altre masserizie minute per colorire la cosa, e dare ad intendere, che l'omicidio fosse commesso in grazia del furto: finalmente si lasciò la finestra aperta fingendo, che quinci i ladri avessero preso la fuga. In tal guisa si allontanarono i sospetti dalla persona a cui cotesta morte tornò utile; e lo erede ebbe fama di pio, ordinando funerali magnifici e copia di messe. Tuttavolta egli non si rimase qui, e volle acquistarsi eziandio nome di rigido vendicatore del suo sangue: e allora assediò la giustizia onde si facessero ricerche sottilissime; non rifinì mai di lagnarsi della oscitanza della Corte, e giunse perfino a promettere una taglia di ventimila ducati al denunziatore secreto, o palese del colpevole. - Così i nostri virtuosi padri ebbero in sorte di godersi in tempo utile il bene dei morti in santissima pace.
- Ah!, dandosi del palmo della mano su la fronte, esclamò il Santa Croce, voi siete pure il degno valentuomo, signor Conte! Io mi vi professo schiavo a catena. Questo appunto è il partito che mi sta proprio a taglio. Ma qui non è tutto; voi porreste il colmo alla beneficenza vostra e all'obbligo mio, se vi degnaste chiamare da Rocca Petrella qualcheduna di quelle brave persone, che incaricate di simili lavori.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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Corte Santa Croce Conte Rocca Petrella
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