Quando la donna diventava fastidiosa, e questo avveniva spesso, con alquanto di dote si allogava; nè di partiti si pativa penuria, sì perchè coteste creature compiacendo alle voglie di un gentiluomo non saprei vedere in che cosa disgradino, e sì perchè bocca baciata non perde ventura, ma si rinnuova come fa la luna....
Il Duca fece un gesto di orrore. Il Conte, imperturbato, sempre più insisteva:
- No, figliuolo mio, non disprezzate il consiglio dei vecchi: io delle cose del mondo ne ho viste assai più di voi, e so come le vanno ordinariamente a finire. Badatemi, in grazia: io vi propongo un partito di oro. Voi vi mettete, per così dire, a cavallo al fosso. In primis voi riducete in potestà vostra la ragazza; e qui sta il tutto, o almeno la massima parte, e voi avete a convenirne; e poi, caso che la vi riuscisse o Clelia, o Virginia, o la Pantasilea, e allora sposatevela in santa pace, e buona notte, e buona guardia. Se potete schivare cotesto scoglio del matrimonio, fatelo per quanto le forze vi bastino; avvegnachè, sacramento a parte, il matrimonio sia proprio la fossa dello amore; l'acqua benedetta lo spenge: quel sì che egli pronunzia, ed è come il vagito dello imeneo, è anche a un punto l'ultimo sospiro dello amore in agonia: il matrimonio nasce dallo amore come l'aceto dal vino(9); oltrechè fuggirete la indignazione dei parenti, e le dicerie del mondo, che non è poco guadagno. Voi mi direte che e' sono morsi di zanzare, ed io ve la do vinta; ma quando le zanzare si avventano a migliaia vi conciano il viso, che Dio ve lo dica per me; e non possiamo trarre guai delle ferite ridicole e non pertanto moleste: i quali tutti fastidii un uomo discreto cercherà sempre, potendo, evitare.
| |
Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
|
|
Duca Conte Clelia Virginia Pantasilea Dio
|