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- Che vai tu farneticando, Olimpio? Che ammazzamenti, o non ammazzamenti ti sogni?
- Trasecolo io? Per Cristo santissimo! di conto, ordine e commissione vostra; - e battendo con la larga mano il banco. aggiungeva: qui mi contaste i trecento ducati di oro, che non furono troppi; - ma tanto è; io me ne contentai, e non ci è a ridire sopra. Se presi poco, mio danno. Qui...
E siccome il Conte con le mani e con gli occhi ammiccava, che si rimanesse da mettere più parole intorno a cotesto fastidioso argomento,
- Oh! allora egli è un altro paro di maniche, proseguì imperturbabilmente costui; potevate avvertirmi a tempo. Io credeva che stessimo in famiglia, don Francesco; scusate. Per tornare ai miei montoni, il Bargello mi si era fasciato intorno alla vita più stretto della mia cintura; la corda ha rasentato più volte il mio collo, che la mia bocca la foglietta: vedete, tutti gli alberi mi parevano cresciuti in forma di forca. Adesso, in questo arnese, io quasi non ravviso più me stesso; epperò mi sono avventurato a ritornare, perchè l'ozio, vedete, egli è propriamente padre de' vizii: ed io, non avendo a fare più nulla, mi era perfino ridotto a lavorare. Se in questo mezzo tempo a qualche vostro nemico fosse cresciuta qualche gola di più, che non vi piaccia ch'egli abbia, siamo qua agli ordini di vostra Eccellenza.
E con la destra fece un atto orizzontale al collo.
- Tu arrivi, si può dire, come le nespole in ottobre; e vedrò così adoperarti a trarre un fuscello, dacchè travi per mano a quest'ora non ne abbiamo; - ma, te lo ripeto, egli è quasi un nonnulla, una eleganza del tuo mestiero, - tanto per rimetterti in filo.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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