Pagina (42/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ...
      - Per ora no. Tu farai d'introdurti nel palazzo; e, non potendo altramente, scasserai qualche porta, o ferrata terrena. Se anche questo non ti riuscisse, ti aiuterai con una scala di corda...
      - Azzittatevi; voi portate la febbre a Terracina. Il calzolaio, salvo vostro onore, non ha a passare la scarpa. Queste cose io so bene da me, con qualcheduna altra ancora che non sapete voi. Lasciatemi contare... Uno... due... tre... mi vi abbisognano quattro compagni.
      - E tu li troverai...
      - Bisognerà procurarci pistole e cavalli. - Quanto avete disegnato spendere intorno a questa impresa?
      - Ma! - Non ti parrebbe abbastanza un cinquecento ducati?
      - No, signore, non bastano. Fatta la parte ai compagni, levate le spese dei cavalli e delle armi, mi riviene una miseria.
      - Orsù; non ci abbiamo a guastare fra noi. Vadano ottocento ducati, oltre le grazie e i favori grandi, che puoi sperare da me...
      - Farò ammannire le carra per portarmeli a casa. Fatta la festa si leva l'alloro. Don Francesco, diamo un taglio a queste novelle; aspettate a pascermi di rugiada quando vi apparirò davanti in sembianza di cicala. - Dove ho da portare la ragazza?
      - Nel palazzo del signor Duca, o in qualcheduna delle sue vigne, che t'indicherà...
      - Ecco un granciporro, Eccellenza. Se la Corte prende fiato della cosa, i primi luoghi che verrà a perquisire saranno le dimore del signor Duca. Procurate dunque prendere a fitto, o farvi imprestare da persona segreta qualche vigna remota in città; ma meglio sarà torla a fitto, impiegandovi persona che non sia punto dei vostri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Terracina Francesco Duca Eccellenza Corte Duca