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      Il Curato, atterrito da quel turbine di eresie, volse attorno gli occhi con riguardo, e poi sotto voce osservò:
      - Eccellenza, per lo amore di Dio voglia rammentarsi che qui in Roma vi è una qualche cosa, come sarebbe il Santo Uffizio, e il castello Sant'Angiolo.
      - Avete paura? Bene; ma se imparaste a tremare, apprendete ancora a soffrire. La pecora lecca la mano che le taglia la gola. Esempio sublime, e lodato meritamente, della perfetta obbedienza. O piuttosto, perchè disertaste voi la bandiera della natura? Perchè abbandonaste la vanga paterna per comandare dalla polvere? Quando voi preti vi allontanate dalla campagna vi piangono dietro le viti, e gemono i solchi. Tornate a lavorare l'altrui podere, servi fuggitivi. La terra vince di amore qualsivoglia tenerissima madre; ella vi nutre, ella vi veste, ella vi seppellisce: che cosa volete di più, indiscreti? Vi lagnate che la natura vi abbia diseredato: bugiardi! vi è mai forse mancata la terra? Dove stanno sepolte le migliaia di generazioni, che vi precederono? Sotto terra. A cui di voi, nascendo, madre natura non destina tre braccia di terra, e a taluno anche più? - A voi questa storia non garba. Il breviario pesa meno della zappa. Voi volete godere qui il paradiso, che agli altri promettete di là. Scalabroni, vi piace gustare senza fatica il mele raccolto dalle api? Ma le api adoprano l'aculeo per cacciar via i ladri; l'uomo non sa valersi del suo giudizio per liberarsi da voi altri. Ditemi un po', Reverendo, non vi pare che l'aculeo dell'ape, tutto bene considerato, meriti più pregio assai della ragione umana?


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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