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      Bellezza, Amore, voi eravate ai fianchi di Dio nel giorno della creazione; egli vi lasciò suoi primi vicarii sopra la terra. La bruttezza e l'odio vennero più tardi, faville scoppiate insieme dal primo fulmine che Dio avventò contro l'uomo, quando lo condannava allo affanno e alla morte. Il culto della Bellezza e dello Amore riconduce la nostra schiatta diseredata alla sua origine divina.
      O Francesco Petrarca, tu che per prova intendesti amore; dopo tanti dolci concetti, con quale amaro liquore ti bagnò il labbro Calliope quando dettasti questi versi ingiocondi:
     
      Ei nacque d'ozio, e di lascivia umana,
      Nudrito di pensier dolci e soavi,
      Fatto signore e dio da gente vana?(24)
     
      E senza amore dove sarebbe adesso il tuo nome? L'Africa certo, e il dotto favellìo delle tue epistole non farebbero cercare il tuo volume. Tu saresti, come tanti altri scrittori, posto a modo di medaglia antica dentro lo scaffale, per informare chi avesse voglia di saperlo, che tu vivesti un dì. Se amore nasce da lascivia, o come avviene che nel muovere degli occhi onesti e tardi della tua donna tu vedevi il dolce lume, che ti mostrava la via che al ciel conduce? Se in cuore umano fuoco di amore poco dura dove occhio e tatto spesso nol raccenda, o come, dopo la morte, ti compariva Laura tutta accesa nei raggi di sua stella, e tu le muovevi pietose parole, ed ella or sì, or no pareva rispondesse; finchè, risensando dal mesto vaneggiare, dicevi alla tua mente:
     
      ..... tu se' ingannata;
      Sai che in mille trecentoquarantotto


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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