Pagina (106/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Ahi! Papa, Papa, rendimi Olimpia. Principi, Preti, e Padri hanno a sostenersi ad ogni costo, e sempre, se vogliono mantenere l'autorità nel mondo reverita e temuta...
      I Sacerdoti celebrarono gli ufficii divini con la esattezza dei nostri soldati quando fanno la carica in dodici tempi, e presso a poco col medesimo entusiasmo. Beatrice a nulla badò, nulla intese: solo quando il sacerdote asperse la bara di acqua benedetta, uno spruzzo dalla fronte del morticino le rimbalzò sopra la faccia. Rabbrividì, diventò più cupa, poi sospirò queste parole:
      - Accetto lo augurio!
      - Morire... non tocca a voi...
      Tali accenti percossero improvvisi le orecchie di Beatrice, come se si fossero dipartiti dalla bara del morto: volse subito il capo, ma non vide alcuno prossimo a lei. La calca dei famigli e degli incappucciati si allontanò dalla chiesa seguitando i sacerdoti; poi a mano a mano quella dei cristiani accorsi dal vicinato. I Cènci rimasero soli col morto. Il popolo di buone viscere piange facilmente alle sventure altrui; ma dura poco, perchè le proprie gli consumano tutto il suo pianto, e qualche volta non basta.
      Stavano tutti genuflessi, riposando il corpo sopra le calcagna, col capo dimesso, e le braccia, con le mani incrocicchiate, pendenti giù lungo le cosce. Beatrice sola, che non aveva lasciata un momento la pristina sua positura, scuote ad un tratto la testa, guarda con occhi torvi quei miseri, e con gesto imperioso esclama:
      - A che piangete voi? Alzatevi! Sapete voi chi ci ha ucciso questo fratello?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Papa Olimpia Preti Padri Sacerdoti Beatrice Cènci