- Io non vi giuro, perchè mi è stato insegnato che il parlare del Cristiano ha da essere: sì, sì; no, no...Ma ecco, chiaritevi di per voi stessa sopra i libri di casa (e preso un libro di ricordi lo aperse, glielo pose sott'occhio segnandole col dito diverse partite, che la nuora si astenne di leggere) se gli sia stata pagata, o no, la pensione pattuita. Poichè questo sciagurato riduce il suo genitore alla umiliazione di giustificarsi, le pietre stesse insorgeranno per fare testimonianza contro di lui. - Calunnia - e sempre calunnia ingiustissima; eppure non è la più trista delle colpe, che deva rimproverare a Giacomo il mio cuore paterno! Ma i miei dolori devono rimanere sepolti qua dentro. Ahimè! Francesco Cènci, quanto sei misero padre, ed infelice vecchio...Ahimè! - E si cuopriva con ambedue le mani la faccia.
Luisa alla venerabile sembianza, allo accento di uno affanno così profondo si sentiva commossa. Il perverso, sempre con voce di lamento, proseguiva dicendo:
- Potessi almeno trovare un cuore col quale sfogare la immensa amarezza dell'anima mia!...
- Padre mio! - Signor Conte...ed io pure sono madre e sposa infelicissima, - sfogatevi...noi piangeremo segretamente insieme...
- Egregia donna! Mia buona figliuola! No - no - la religione della moglie consiste nello stare attaccata come osso a osso all'uomo, che scelse a suo compagno nella vita: - però io devo astenermi dalle parole, e forse ne ho favellate troppe, chè potrebbero farvelo amare meno... O Giacomo! quanta notte di angoscia tu versi sopra gli estremi anni del tuo povero padre!
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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