Scorri, o fiume, più rapido dove ti spinge necessità di natura, e non trattenere con inani conati le tue acque, - perchè tutto incalza un fato supremo. Come rami di albero, o manipoli di paglia, sopra la tua corrente reami e popoli galleggiano sul fiume del tempo per traboccare nella Eternità.
Poichè tutto muore, deh! possa sovvenire a noi miseri il conforto di poter volgere nella fossa alla cenere, che ci sta accanto, queste parole: "Tu sei formata di ossa felici, non innocenti; godesti assai - fatti in là - e non usurparmi le lacrime di cui mi consolano i superstiti come me miseri - e come me pietosi. A Dio piaccia, almeno nei sepolcri, separare le ossa innocenti dalle ossa malvagie!"
Molte sono le cose che appaiono belle nel creato: o perchè veramente tali sieno per se stesse, o pei pensieri che suscitano; ma nessuna riesce più stupenda all'occhio del padre quanto la faccia dei suoi figliuoli. Gli occhi dell'uomo furono inebbriati, quando prima contemplarono le care sembianze della donna che adesso è madre dei suoi figli, e se ne rallegrano ancora; ma o lo splendore della bellezza si offuscò, o la virtù degli occhi decrebbe, avvegnadio egli possa di presente guardarla senza che l'anima dentro gli tremi; - ma la gioia, che nasce dalla vista dei figli, non viene mai meno. Come la sostanza odorosa che si ricava dal muschio per emanare di effluvii non diminuisce di volume o di peso, così lo affetto paterno non menoma la sua intensità. I figli sono la corona della vita dei padri; essi ci sopravvivono a modo del profumo che avanza dallo incenso consumato dal fuoco; essi vanno ai posteri messaggeri e testimonianza dello ingegno e delle virtù degli avi.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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Eternità Dio
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