Pagina (172/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Squisite e moltiplici furono le vivande, tutte apprestate sotto fogge diverse; imperciocchè taluna presentasse l'aspetto del Colosseo, tale altra una galera: qua vedevi uno scoglio di carne di vitello combattuto da flutti di gelatina: una fortezza di marzapane tagliata aperse il varco a uccelli vivi, che spandendosi per la sala la riempirono di giulivi gorgheggi: da un pasticcio enorme uscì fuori il nano di casa vestito da papa, che dette gravemente ai convitati la benedizione apostolica, e fuggì via. Strani concetti insomma, o empii, secondo suggeriva al Conte la sua schernitrice natura: e ond'io non mi dilunghi soverchiamente, terminerò (per somministrare saggio di quanto osasse costui) narrando come non aborrisse rappresentare davanti Cardinali della Chiesa il simbolo della Eucarestia mercè una grossissima anatra lessa che teneva disposti intorno a se certi pavoncelli arrostiti, in modo da figurare il mistico Pellicano, che si apre il petto per alimentare i suoi figli col proprio sangue(60).
      I bicchieri andarono in volta spessi, e veloci come la spola in mano del tessitore: bebbero di più maniere vini così nostrali come stranieri, cipro, greco, e soprattutto keres, alicante, ed altri vini di Spagna; perocchè i nostri padri, bene o male facessero, i vini spagnuoli educati sotto gli ardenti soli anteponevano ai francesi e ai renani, nati piuttosto dai sospiri, che dagli sguardi del pianeta della vita.
      Poichè - per adoperare una espressione classica, la quale come sempre vale a dimostrare acconciamente il soggetto - ebbero sazio il naturale talento di cibo e di bevanda, i convitati, punti dalla curiosità, ad una voce esclamarono:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Colosseo Conte Cardinali Chiesa Eucarestia Pellicano Spagna