Dei convitati alcuno, teso il pugno chiuso sopra la tavola, minacciava con fiero cipiglio; altri sporgeva il braccio e il dito accusatori contro il Conte: chi si mostrava incredulo; chi si turava gli orecchi; chi guardava pauroso verso il cielo, sospettando che qualche fulmine non iscendesse. Insomma nè tanti, nè tanto varii sono gli atteggiamenti effigiati da Leonardo da Vinci nella stupenda composizione del Cenacolo, quando il Signore profetizza: Amen dico vobis, quia unum vestri me traditurum est(62).
Primi furono i Cardinali e il Tesoriere, che si levarono, e dissero:
- Andiamcene! andiamcene! Salvatevi tutti, perchè l'ira di Dio non può tardare a rovesciarsi sopra questa casa di empietà.
Un sussurro inquieto - crescente come di vento foriero della tempesta, - un fremito mal represso ingombrarono dapprima la sala; - poi ad un tratto scoppiarono gridi d'obbrobrio e di rampogna, gemiti e pianti: finalmente, sopraffatti tutti da una medesima passione, gittavano da lungi con le mani contro lo iniquo Conte le maladizioni come si lanciano sassi per lapidare i sacrileghi.
- Fermatevi, - grida trucemente beffardo Francesco Cènci. - Che fate voi? Qui non vi ha scena, qui non vi sono spettatori; sicchè se pretendete recitare la tragedia, voi vi affaticate invano. Sta a voi, eminentissimi Cardinali, ostentare ribrezzo pel sangue? E perchè dunque, ditemi, voi vestite di rosso? Non forse perchè la macchia del sangue umano non si distingua sopra la vostra porpora? Via cerretani, che vendete Cristo come orvietano in fiera.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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