- Al fuoco! al fuoco! - grida la donna, girando attorno gli occhi spaventati; e si precipitava giù dal letto per prendere nella culla il suo figliuolino.
- Al fuoco! - risponde il marito esterrefatto; e così ignudo com'era corse all'uscio della stanza, e lo aperse. Schiuso l'adito, ecco il fuoco allagare la camera: già tutta la casa andava in fiamme: rifece i passi, con un braccio ricinse la vita alla moglie, con l'altro al figliuolo, e via di corsa si tuffa senza rispetto nel fuoco per guadagnare le scale. Le pietre degli scalini arroventate si spaccano strepitosamente: lo incendio nel piano terreno infuriava in vortici a mo' di turbine, e mandava un rombo come di uragano. I pannilini della madre e del figliuolo già avevano preso fuoco; ma la madre, comunque strascinata, tendeva sollecita le mani e andava estinguendolo su le carni del fantolino. I capelli dei miseri fumavano abbronziti; nei piedi, nelle braccia e nel viso essi pativano angosciose scottature. - Avanti! avanti! purchè possano giungere alla porta di casa! - Già vi stanno presso; - anche un passo, e la toccano; - l'hanno toccata...
Oh dolore! non la possono aprire: - la squassano; la scrollano; invano... l'avevano sprangata per di fuori.
Circondato da vortici di fiamma, il misero padre ansante in così orribile guisa, che stava per iscoppiargli il cuore dal petto, riprende fra le braccia il figlio.... la moglie lasciò stare.... si sentiva rifinito di forza.... Mugolando, improvvido di quello che si faccia, gira e rigira per l'andito;... poi, senza consiglio, si prova a risalire le scale.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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