Se non vi da fastidio, mi basta l'animo di portare voi e il putto ad un tempo.
- Lo credo. Dio ve ne renda merito. Basta così. Ora voi altri avviatevi pian piano in via san Lorenzo Panisperna a casa Cènci.
- Casa Cènci! - dando di un passo indietro esclamava il ciociaro.
- In che trovate motivo di maravigliarvi? Forse credete voi tanto straniera da casa mia la carità, da levarne stupore? - Che cosa vi dà, in grazia, diritto di pensare così, villano?
E siccome il ciociaro tentennava il capo e non rispondeva, donna Luisa, come punta sul vivo, aggiunse:
- E se volete sapere chi fu che ardì salire la scala, mentre voi uomini rimanevate tutti immobili dalla paura, - io vi dirò che fu una donna; però che in me vediate la moglie di don Giacomo Cènci, e nuora del Conte don Francesco.
Il ciociaro adesso traballò visibilmente: con la manca si Strinse forte la fronte tenendovela per un pezzo, quasi volesse costringere le sensazioni e i pensieri a non prorompere fuori della testa.
Io non vi farò mistero dello essere di questo ciociaro. Voi, lettori miei, avete potuto chiarirvi a prova come io non ami la maniera sospensiva del raccontare; però, continuando a procedere per la via piana vi dirò a un tratto che il ciociaro era Olimpio, e i quattro pietosi reggitori i lembi del lenzuolo erano suoi compagni, e complici dell'orribile incendio. E non crediate già che sentimento alcuno d'ipocrisia gli sospingesse a cotesti atti, o astutezza per celarsi meglio; conciosiachè avessero commesso il delitto con tale accorgimento, da non lasciare luogo a sospetto che fosse avvenuto piuttosto per malizia, che per fortuna; ma proprio sinceri essi erano, ed esaltati dallo esempio magnanimo di Luisa.
| |
Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
|
|
Lorenzo Panisperna Cènci Cènci Luisa Giacomo Cènci Conte Francesco Strinse Olimpio Luisa
|