Pagina (198/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Udito il caso, e interrogata se si sentisse capace ad allattare la creaturina finchè la madre fosse risanata, la buona popolana rispose "magari!"; e senza altro invito prese il pargolo nelle braccia, e trattasi in disparte se lo recò alle mammelle.
      La madre delirò tutta la notte ora piangendo sommessa, ora gridando disperatamente, secondochè alla sconvolta fantasia si affacciavano immagini pietose, o terribili. Il giorno appresso non istette meglio; il sopravvegnente ricuperò alquanto delle sue facoltà mentali, e subito cercò il figlio. Risposerle che le dormiva al fianco; volle muoversi, ma non potè, e con voce languida favellò di nuovo:
      - Per amore della gran Madre di Dio non m'ingannate!
      L'assicurarono con giuramento. Allora pianse: poi domandò del marito, e le dissero, con pietosa menzogna, giacersi malconcio assai della persona nell'ospedale, ma non senza speranza di guarigione.
      Luisa, che travestita da uomo la vegliava del continuo, la confortò a tacersi, e a starsi di buono animo; avvegnadio da cotesto smaniarsi non gliene potesse venire se non che aumento di male, e ritardo del giorno desiderato di stringersi al collo il figliuoletto; ed ella allora non flato più.
      Luisa aveva posto maraviglioso affetto alla desolata vedova, la qual cosa non ha da parere strana; chè siccome la offesa pei petti mortali somministra ragione per offendere, così il benefizio antico persuade il nuovo; e noi amiamo altrui meno pel bene che ci fa, che per le cure che ci costa. Se poi questo muova da costanza o da presunzione, o da altre buone o cattive qualità, io non saprei affermare: bene io so, che quantunque riesca arduo, più che altri non pensa, rinvenire la origine vera delle nostre azioni, il motivo non è quasi mai solo, ma complesso e attorto di fili forniti in parte dagli Angioli, e in parte dai demonii.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Madre Dio Angioli