Pagina (213/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La Provvidenza, certamente per punirlo della sua cattiveria, gli dava un figliuolo sprecone quanto egli era avaro, e bevone da vincere il palio con le spugne; giuocatore poi - da mettere su lanzichenetto in mezzo alla brace accesa; nè qui si fermava; che possedeva certe altre taccherelle, le quali, voi capite Verdiana mia, che le si vogliono tacere honestatis causa, et caetera. Se il vecchio spigolistro tenesse il figliuolo allo stecchetto non importa dire, e se questi lo avesse in fastidio importa dire anche meno. Il figlio spiando il padre, un giorno lo vide entrare in camera, chiudersi dentro, e, messo l'occhio al foro della serratura, vide ancora com'egli aprisse la cassa, e vi riponesse dentro buona quantità di danari. Al giuocatore venivano a un punto i sudori caldi e freddi addosso: appena il vecchio uscì di casa, ecco quel tristo con suoi ferri e grimaldelli arrovellarsi intorno ai serrami; aperti che gli ebbe si empiva le tasche, e prestamente si allontanava, non senza però avere scritto prima sotto la cassa questa altra iscrizione "Resurrexit, et non est hic"(75); e così il malvagio vecchio imparò a sue spese a profanare i testi del santo Evangelo.
      - E fosse finita qui!, aggiunse la divota Verdiana; ma il peggio tocca di là, e pochi ci pensano...
      - Sicuramente; e quando se ne avvedranno sarà tardi... Dunque voi persistete a sostenere, che ne manca una diecina...
      - O dieci... o venti...
      - Ora lo vedremo... Io tengo per fermo, che devano arrivare...
      E sollevò la predella.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Provvidenza Verdiana Evangelo Verdiana