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      Il coadiutore dello Arcivescovo di Parigi de' Gondi, che fu poi cardinale di Retz, travestito da cavaliere si condusse notte tempo a visitare Anna di Austria reggente di Francia, e in pieno giorno comparve in corte con la daga sotto il roccetto; pel quale successo cotesta arme indi in poi acquistò il nome di breviario di monsignor coadiutore(82).
      Però Beatrice, purissima donzella, avrebbe rifuggito da qualunque amore il quale non fosse stato laudabile in tutto; e sappiamo come cosa certa, che sebbene monsignore Guido Guerra usasse abito prelatizio, non fosse però vincolato con la Chiesa mediante voti, ed ordini sacri; sicchè spogliando la mantellina egli poteva condurre sposa quando meglio gli fosse piaciuto: possedè copia non mediocre di beni, e rimase unico figlio di madre vedova. Le storie ce lo dicono ancora fornito di sottile intendimento; destro a qualsivoglia opera avesse tolto ad imprendere, cultore delle buone discipline, e tanto avventuroso, che non aveva mai meditato disegno, che non gli fosse riuscito di portare a felice compimento. La fortuna parve volesse riunire sopra di lui, in due tempi separati, tutto il bene e tutto il male che per lei possa farsi, e ch'ella sperpera ordinariamente sopra molti capi di uomini con infinite, e continue alternative. La signora Lucrezia Petroni, consapevole di cotesto affetto, lo aveva favorito con ogni studio per la pietà grande che sentiva verso la fanciulla, la quale desiderava salvare dalle persecuzioni oscenamente feroci del padre, e vederla felice.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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