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      .. ed entrambi mi aspettano. Deh! Guido, non m'incolpare della tua morte... ora, che senza vergogna io posso parlarti, - io ti chiarirò quanto immenso, quanto infinito fosse l'amore mio per te. Ma perchè, Dio ti perdoni, Guido, hai voluto unire il tuo destino al mio? Non ti aveva detto che i miei giorni scorrevano come acque di desolazione, le quali ovunque si spandano portano la morte? Non te lo aveva detto?... puoi negarlo? Oh! perchè io sono viva? E non posso morire? Dicono che noi non ci possiamo distruggere! No? L'anima deve sentire, soffrire, e non volere. Le generazioni umane hanno da essere onde, spinte dalla mano del destino a cuoprire e a scuoprire le rive del mondo senza volerlo, senza nè anche saperlo. Ed io sopporterei queste sorti, se non mi conoscessi seme di sventura nato a crescere in messe di pianto a tutti coloro che mi amano... Ecco, i miei anni si dilatano come i rami dell'albero maligno, che uccide lo sciagurato il quale si riposa alla sua ombra(84). È carità sradicarmi pianta maledetta da questa terra, spegnermi torcia accesa nello inferno, che si consuma consumando... di cui ogni goccia infuocata suscita uno incendio? Ma l'anima! - E che? Dio vorrà tenerla a bersaglio del suo furore in questa vita e nell'altra? Dio, di misericordia per tutti, si ostinerà soltanto ad essermi persecutore finchè dura la eternità? E quando dovessi soffrire i tormenti dei dannati... supereranno forse quelli che io patisco in questa vita? Nello inferno almeno non sarò avvilita.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Dio Guido