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      diamo noi? - Egli è vero, che camminiamo da un pezzo senza sapere dove dobbiamo riuscire? - La casa di mio padre abita gente straniera; su i campi, che furono miei, altri semina, ed altri miete. Di bene io nulla posso offerirti, e nulla ti offro. All'opposto, ascoltami attentamente perchè io non ti voglio ingannare: sopra la mia testa fu messa la taglia; - tutta l'acqua che hai attinto alla fontana non basterebbe a lavarmi le mani... non me le guardare, tu non vi puoi scorgere nulla; il sangue di cui vanno contaminate non possono vedere che i miei occhi, e quelli di Dio. Unendo la tua vita alla mia ti aspettano giorni di pericolo, notti di paura, tempi di patimento, e vita di vergogna. Ai figli, se mai ce ne desse la disgrazia, sai tu qual retaggio potrei lasciare io? Una camicia insanguinata. A te qual vedovile? Il nome di moglie dello impiccato. - Se do ascolto al mio cuore, vorrei che tu mi scegliessi per marito; se al mio giudizio, amerei che tu mi rifiutassi; però nè ti prego, nè ti sconsiglio: ho gittato i dadi, e accetto il tiro che mi manderà il destino: aprimi dunque schiettamente il tuo cuore, e non temere di recarmi offesa, - perchè, per questa Santa Vergine che ci ascolta, se desideri rimanere libera, io ti giuro che da questa sera innanzi tu non vedrai più la mia faccia. - "Marzio, rispose risoluta la fanciulla, conosco i vostri misfatti, e voi; e che da gran tempo io avessi scelto, pensava che i miei occhi ve lo avessero appreso: meglio con Marzio il dolore, che con altro allegrezza.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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