Pagina (265/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che cosa importa a me, che abbiano posto la taglia sopra la vostra testa? Se la giustizia vi cerca, noi ci nasconderemo insieme; se ci trova insieme, ci difenderemo; se ci prende, moriremo insieme. Ma non è di questa giustizia che il mio cuore si affanna; vi ha una giustizia, che non cercando trova; un occhio, che non chiude mai le palpebre sul peccato; e questa giustizia io vorrei che voi placaste, Marzio; quello che non può fare tutta l'acqua del fiume lo fa una lacrima sola, - la lacrima della penitenza". Così favellava Annetta semplice fanciulla, che ogni sua educazione aveva ricavata dallo amore che portava ardentissimo alla Madre di Dio. Mi sentii come rompere una ghiaia in mezzo del petto, e sommesso ripresi: "Annetta, io mi ti lego per fede di abbandonare i compagni quanto prima mi venga fatto, perchè lasciandoli allo improvviso sospetterebbero di tradimento, e al sospetto terrebbe dietro la morte mia; - molti essi sono, e potenti. Frattanto io giuro astenermi da ogni opera malvagia, e giuro ancora condurti per mia legittima sposa, e amarti sempre. E così dicendo mi trassi dal dito uno anello, che fu della madre mia; e accostatolo al volto della Immagine santa come per consacrarlo, lo posi nel suo soggiungendo: tu sei mia sposa. - "Io non possiedo anella, favellò Annetta; ma taglia una ciocca dei miei capelli, e conservala per promessa di unirmi in santo matrimonio con te". Trassi il coltello, ed ella piegò il collo; così feci, ma la mano mi tremò, e i capelli caddero, e il vento gli sparpagliò sopra la terra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Marzio Annetta Madre Dio Immagine Annetta