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      E poiil Conte ha detto ancora: quest'uomo è cercato dalla giustizia;
      se fosse messo al martoro potrebbe pregiudicarsi conle sue confessioni; quando è morto, la corda non lo farà più
      parlare. - Marzio, da bere. - Non è egli uomo serviziato ilConte Cènci? - Per la Vergine sì. - Don Francesco, se questa
      è la ospitalità che riservate agli amici, e ai servitori vostri...
      in fè di Dio non vi scemeranno le entrate... no...
      da bere.
     
      - Olimpio non affaticarti, taci; nudrisciti a bello agio...
      riposati... rifa' le forze... fra poche ore io verrò a levarti.
     
      - Mai no, che non mi rinchiuderai più; - adesso ho famee sete di aria: mi pare avere sul petto la cattedrale di San
      Pietro. San Pietro! Ho io rammentato San Pietro? Ebbene;
      io non mi fido neanche di lui che tiene sempre le chiavi inmano, perchè anch'egli patisce del mestiere, e le mette più
      in opera per chiudere che per aprire.
     
      - Olimpio quietati; ormai tu vedi che fin qui non ti hotradito.
     
      - Il minuto che passa è forse mallevadore del minuto cheentra? Una volta tra dodici apostoli appena si trovava un
      Giuda; adesso tra dodici uomini undici, sono traditori, e ildodicesimo un po' tarlato. - Se ho da morire... lasciami bere
      un altro bicchiere di vino, e andiamo; ma come devono moriregli eroi, e i banditi romani... a cielo aperto...
     
      - Ribaldo! Ti pare che questa bottega porti insegna ditraditore? - disse Marzio scuoprendosi con la destra la fronte; - ho
      promesso salvarti, e ti salverò: non vedi che tu barcollicome ebbro, e le tue ginocchia si urtano insieme?


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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