- Ho riscosso il prezzo; e tu sai la regola di sicario onorato.
- In questo caso troverai giusto, che io ammazzi prima te.
- Niente affatto; vi è modo di aggiustare tutte le cose.
Noi fummo compagni antichi nella banda del signor Marco,
dove imparammo sempre onorati esempii di virtù; cane nonmangia carne di cane: qualche volta, per rabbia, un occhietto
di più, che ci facciamo, non guasta la buona amicizia; madietro la siepe mai: questo operiamo per conto dei Signori
contro gli Signori perchè ci sono tutti nemici vecchi. Però
quando si è ricevuto il prezzo dell'omicidio bisogna adempireil patto; altrimenti il nostro mestiere, come conosci al
pari di me, scapiterebbe di credito e di avventori. Io mi sonolegato per fede ad aspettare domani, su la strada per Ròcca
Petrella, un uomo che porterà addosso o sul cavallo un mantellodi scarlatto, e ammazzarlo. Io lo aspetto, egli non passa;
il mio obbligo è soddisfatto, e posso tornarmene in buonacoscienza alla macchia. Ti garba così?
- Eh! non ci è di male. E il tuo compagno chi è egli?
- Gli è figliuolo di Trofimo il molinaro. Vedi un po' come
è cresciuto; ha fatto a occhiate: trovò la sua amorosa a discorrerecon un giovanotto di Rieti, e gli accadde di scannarli
tutti e due - una vera ragazzata: - saranno sei mesiche ha preso la macchia, e promette bene. Ora lasciami andare,
e occhio alla penna perchè il vecchio è mastino dibuona razza.
- C'ingegneremo, fra Grimo; non fosse altro per non faretorto alla reputazione della compagnia. Ma, senti, mi è venuto
| |
Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
|
|
Marco Ròcca Trofimo Rieti Grimo
|