in capo una fantasia; dove mai mi occorresse bisognodi adoperarti (pagando, s'intende) con questo tuo garzone di
belle speranze, dove avrei da cercarti?
- Alla osteria dell'Acqua ferrata, dove si prendono i muliper Rio freddo, tu troverai un ragazzo sordo e mutolo, che
s'ingegna come stalliere; se gli dirai con garbo, e più sottovoce che potrai: su Monte Bove deserta è la via, forse avverrà
ch'egli t'intenda, ed anche che ti risponda. In ognicaso egli mi farà sapere quello che tu vorrai da me. E per
ora ego te absolvo.
Gli antichi compagni si separarono più amici di prima. Marziotornò in camera al Conte, il quale, dopo avergli comandato
certi servizietti, che quegli adempì con la solita diligenza,
così prese a favellargli umanamente:
- Marzio; se io odio, ciò avviene perchè gli altri mi odiano;
nè sopportare questa vita è lieve cosa, poichè, trannete, tutti m'insidiano la vita, tutti agognano le mie sostanze.
Io solo sto contro tutti; ma, come Orazio, non ho ponte dietrole spalle. I miei figli poi sopra gli altri mi abboniscono,
spinti a questo da due ragioni, negli uomini potentissime: bisognodi vendetta, e cupidigia di averi. Una cosa m'inacerbisce,
e consiste nelle forze che scemano, e nella perdutaprestanza del corpo. È inutile dissimularlo; gli anni incominciano
a pesare; onde io non vorrei ridarmi al caso del lione,
che ebbe a sopportare i calci perfino dello asino. È prudenzauscire di teatro prima che spengano i lumi: ho deciso pertanto
ritirarmi alla Rocca Petrella, feudo che possiedo su i
| |
Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
|
|
Acqua Rio Monte Bove Conte Orazio Rocca Petrella
|