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      per tutto il tempo della vita preme ancora a me. - Lasciateperò che io mi rallegri con voi, vedendovi così presto guarito
      della gamba da potere uscire da letto.
     
      - Veramente cotesti buoni Religiosi, che tu hai veduto,
      mi avevano portato una reliquia capace di operare questo, edaltri miracoli; ma io non ho consentito che per me disturbassero
      Dio nello eterno suo soglio: mi attengo modestamenteallo empiastro di malva. Io mi sento tutto altro che sanato;
      il bisogno di prendere un poco d'aria pura, il fastidio insopportabiledi tenermi giacente in camera mi ha spinto a perigliarmi
      fino qua. Marzio porgimi il braccio, tanto che io possaun po' riconfortarmi qui allo aperto.
     
      Marzio gli diè braccio; sicchè a vederli parevano i più amorevolipadrone, e servo, che da un pezzo in qua avessero
      rallegrato il mondo.
     
      Io non so davvero qual pazzia sia questa dei poeti, di ricorrerealle bestie per paragone delle umane passioni. Vogliono
      dare ad intendere una immanità inaudita, ed eccoti inballo la tigre, e, per di più, ircana: qualche grossissima ira fra
      due uomini arrabbiati, e, o Ariosto, o Tasso, o Tassoni, o Poliziano,
      o gli altri infiniti (imperciocchè questa similitudineio credo che pel molto uso caschi in pezzi) ti cantano
     
      /*
      E si vanno a incontrar, non altrimentiChe due cani (o due tauri) furiosi, e d'ira ardenti.
      */
     
      Se due persone, che si aborrano fra loro, si dice: stannod'accordo come cane, e gatto. Sicuramente che cane e gatto,
      se non fossero aizzati l'uno contro l'altro, starebbero d'accordo;
      ed io ho veduto una cagna allattare due gattini orfani:


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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