La vittima quanto più cara, tanto più riesce gradita nell'alto; ora, che cosa a noi può essere più caro di noi stessi? - Così fantasticando egli giunse alle sponde del Tevere.
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Il mormorio delle acque, per l'uomo che sta in procinto di annegarsi, percuote i sensi sublimati dalla morte imminente; vario, distinto, moltiplice a guisa degli effluvii che si spandono dalla famiglia infinita dei fiori. Su la cima delle onde gli si affacciano forme aeree che guizzano, scivolano, si tuffano, tornano a galla, si baciano abbracciandosi, o prendendosi per mano menano balli voluttuosi; - accolte nel cavo delle mani le chiare acque, gliele spruzzano in volto invitandolo con sorrisi e con cenni. È questa illusione di mente inferma, o gli elementi vanno abitati da spiriti misteriosi, che camminandoci al fianco ci sussurrano alle orecchie le buone, o le cattive determinazioni? Omero ci rappresenta dee e numi, invisibili consiglieri degli eroi. A Socrate sapientissimo pareva sentirsi un demone nel seno. Nelle sacre carte occorrono e pitonesse, e larve, e genii malefici, e angioli amorosi. Il Tasso porgeva ascolto al suo genio familiare. Sacrobosco insegnò le sfere sotto la luna andare popolate di spiriti, e Cecco di Ascoli, ai tempi dell'Alighieri, propagò siffatta dottrina. Milton favella di voci arcane, che si odono fra il cielo e la terra; al fato e ai genii prestarono fede Mozart, Napoleone, Byron ed altri infiniti, così antichi come moderni. Nella Irlanda, paese cattolico per eccellenza, non vi ha famiglia che non possieda una Bauskie, o spirito, di cui lo ufficio si assomiglia a quello della Nonna sanguinosa, e di Meleusina.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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