Meleusina era una larva, che compariva sopra i torrioni del castello dei Lusignano, quando alcuno di cotesta casata doveva morire. Follìe! - Io non vi parlerò dei Mesmerismo, dello Illuminismo, e di altre cose siffatte, alle quali i nostri padri, dopo Voltaire e la Enciclopedia, posero piena credenza. Vi narrerò la cena di Cazotte, attestata da testimoni gravissimi. La rivoluzione di Francia si approssimava, e gli uomini destinati a sostenere in quella una parte distinta raccolti a mensa parlavano del regno della ragione, e della felicità universale. Cazotte torbido taceva. Interrogato circa alla causa della sua mestizia, rispose: "con gli occhi della mente prevedere orribili fatti"; e siccome il marchese di Còndorcet lo scherniva, egli gli disse: "voi, Còndorcet, vi avvelenerete per sottrarvi al carnefice". Scoppiano risa, e gridi giocondi. Cazotte continuando predice a Chamfort, che si taglierebbe le vene; a Bailly, a Malesherbes, a Boucher, che morirebbero sul patibolo. - Ma almeno saranno risparmiate le donne? - esclamò allegramente la duchessa di Grammont. "Le donne? Voi, signora, e bene altre dame con voi saranno condotte alla piazza della Giustizia con le mani legate dietro il dorso". - Per modo che voi non mi lasciate nemmeno il conforto di un confessore? - "Confessore! L'ultimo condannato che lo avrà, sarà - e dopo avere esitato un momento - sarà il Re di Francia". I convitati compresi da terrore si levarono; e, quasi per provocare presagi meno tristi, a lui, in procinto di partire, domandò la duchessa: - E a voi, profeta, qual destino riserbano i cieli?
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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