E non sai, che a salvarci dal diavolo non basta metterci a sedere nella piletta dell'acqua santa, e tenere un Cristo in bocca, chè tanto un foro per entrarci in corpo egli lo sa trovare, come neanche a Santo Antonio fece profitto averlo preso con le molle pel naso?
- Con le molle?
- Pel naso?
- Già! - rispose interrompendo il bandito - appunto con le molle pel naso...
- O sentiamo anche questa...
- La è chiara come l'acqua. Una volta il diavolo, per fare scappare la pazienza a Santo Antonio, si trasformò nello sgabello dove si metteva a sedere: eccoti, che il santo viene in cella, e subito va a leggere i libri di divinità; il diavolo gli scappa di sotto, e il santo a gambe all'aria. Un'altra volta si convertì in leggìo, e gli cascò sul naso rompendogli gli occhiali; e poi in cane, in gatto, e in donna; sebbene molti credano che quando il diavolo apparisce in forma di donna non si tramuti, ma che proprio vi sieno i Diavoli donne, o vogli dire le Diavolesse, e questo credo ancora io. Insomma; il maligno quante ne poteva immaginare, e tante gliene faceva; ma il santo, sempre con pace esemplare, lo prendeva per un orecchio, e lo ammoniva: "Diavolo, diavolo! ti par egli, che tu sia nato per gabbare un santo pari mio? Il mondo è grande, e possiamo starci tutti e due senza darci fastidio: va' pei fatti tuoi, e non mi rompere il capo". Poi lo metteva fuori di cella, e gli chiudeva l'uscio in faccia. Un giorno, che il nostro dabbene Santo Antonio si ammanniva a fare una bellissima meditazioncella sopra la moltiplicazione dei pani e dei pesci, inchiavacciò per bene la porta, e sul foro della toppa mise un pezzo di lumen Christi, sperando in questo modo avere la pace: ma e' furono novelle.
| |
Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
|
|
Cristo Santo Antonio Santo Antonio Diavoli Diavolesse Santo Antonio Christi
|